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Agli albori delle gare di ciclismo, i corridori intrepidi affrontavano distanze lunghissime in completa autonomia, senza ammiraglie né un team di decine di persone a completa disposizione. Erano uomini talvolta disperati che affrontavano competizioni massacranti per un tozzo di pane: non si trattava di atleti professionisti, ma di semplici avventurieri che montavano in sella in cerca di fortuna.
Fondata nel 2013 dal ciclista detentore di record Mike Hall, la Transcontinental Race è nata dal desiderio di riportare lo spirito dell'autosufficienza e dell'integrità nel mondo delle gare di ciclismo. Proprio come i corridori dell’epoca d’oro dei Grand Tour, i partecipanti dell’edizione inaugurale della TCR si sono schierati alla linea di partenza spinti dal gusto della sfida più che dalla ricerca di gloria o riconoscimenti. La prima Grand Départ, in una mattina di agosto sul ponte di Westminster a Londra, con una trentina di donne e uomini diretti a Istanbul, ha definitivamente fissato un nuovo standard per le competizioni di ciclismo. Mike Hall è tragicamente scomparso nel marzo del 2017, ma il suo spirito vive attraverso la sua più grande creazione e in tutti coloro che ogni anno partono per la Transcontinental – nell’edizione del 2019 centinaia di persone hanno affrontato il percorso tra Bulgaria e Francia.
Giunta all’ottava edizione, la TCR è cresciuta negli anni mantenendo lo stesso spirito del suo fondatore. Delle dieci regole che ogni partecipante deve seguire l’ultima riassume al meglio la filosofia di questa gara: pedalare nello spirito di autosufficienza e pari opportunità.
La semplicità e l’autosufficienza distinguono la Transcontinental Race da molti altri eventi ciclistici. Cicliste e ciclisti gareggiano in solitaria o con un partner per la classifica a coppie. Gli organizzatori fissano un punto di partenza, un traguardo e alcuni punti di controllo obbligatori intermedi. I restanti 4.000 chilometri circa sono invece in strada aperta: i partecipanti pianificano e seguono autonomamente i propri percorsi sfidandosi checkpoint dopo checkpoint per raccogliere i timbri brevet, e il cronometro si ferma solamente al traguardo, o per abbandono della gara.
Chiunque abbia partecipato alla TCR può confermare che si tratta di un'esperienza che cambia la vita. È l'occasione per testare i propri limiti fisici e mentali, scoprendo scenari spettacolari attraversando confini e frontiere. Nonostante sia una gara in solitaria, ogni concorrente condivide un’esperienza collettiva indossando con orgoglio il numero di gara come parte di un club. Come team PEdALED, siamo orgogliosi di avere diversi membri che hanno partecipato alla TCR, e di dare il nostro supporto all’organizzazione della gara ogni anno. La nostra esperienza e le testimonianze raccolte dalle donne e dagli uomini che scelgono di affrontare questa sfida sono alla base di ogni prodotto che creiamo.
Silk Road Mountain Race
Atlas Mountain Race
The Trans Pyrenees